La Pasqua in Puglia è un evento speciale, atteso durante tutto l’arco dell’anno, preparato e vissuto secondo particolari riti tradizionali. Mentre nel resto del mondo queste consuetudini si sono perse in Puglia per secoli, di generazione in generazione, i rituali della Pasqua sono stati tramandati e custoditi dalla popolazione per arrivare fino a noi. Ancora oggi arrivare in Puglia per la festività significa essere trasportati in un mondo parallelo, nel lontano passato contadino di queste terre fatta di magia e credenze.
Uno dei luoghi più magici in cui trascorrere la Pasqua è senza dubbio Monte Sant’Angelo.
Un piccolo paese costruito in cima ad una montagna nel Gargano, dalla quale domina l’intera piana sottostante, punteggiata dalla boscaglia verde e dalla coloratissima macchia mediterranea. Questo paesino, con le sue casupole bianche ammassate l’una sull’altra, è avvolto da un’aura storica e di misteriosa. In molti hanno tentato di dominare e conquistare quest’angolo di paradiso, prima i bizantini, poi i longobardi ed infine gli angioini e gli aragonesi che qui hanno lasciato importanti tracce della loro presenza.
Ed è proprio fra queste montagne che secoli fa fece la sua comparsa l’Arcangelo Michele che apparve in una grotta dando vita ad un pellegrinaggio che continua tutt’oggi. La visita della basilica scavata nella roccia, proprio nella caverna in cui apparve San Michele, è un’esperienza unica. Percorrendo una lunga scalinata si passa attraverso la macchia mediterranea, avvolti dal profumo di fiori, fino ad arrivare all’entrata della meravigliosa basilica. Il centro storico, ricco di storia, offre un concentrato di storia e di bellezza, dalla Basilica Palatina, al campanile ottagonale, passando per la tomba del re Rotari, le chiese di San Benedetto, Santa Maria Maggiore, San Pietro e Sant’Antonio, fino ad arrivare alla Biblioteca Civica e al Museo delle Arti e Tradizioni Popolari.
Dal quartiere Junno, il più antico di Monte Sant’Angelo, si può ammirare lo splendido panorama della vallata, con una visione incantevole del Golfo di Manfredonia. A Monte Sant’Angelo la Settimana Santa non è solo tempo di devozione e di preghiera, ma soprattutto di riscoperta e rispetto delle tradizioni.
Una festa ricca di cerimonie e di riti che il tempo non ha scalfito e che sono state tramandate nei secoli fino ad arrivare a noi. Il Giovedì Santo durante la messa serale si ricorda l’ultima cena di Cristo e si rievoca la lavanda dei piedi. Poi in tutte le chiese del paese si allestiscono i sepolcri con corone di fiori, enormi forme di pane, candele profumate e fili d’erba ingialliti. Il Venerdì Santo invece la solenne processione anima le strade della città e la confraternita di Monte Sant’Angelo da vita alla cerimonia del Cristo Morto.
Un altro luogo affascinante in cui i riti della Settimana Santa sono vissuti appieno e con grande coinvolgimento è Gallipoli. In questo meraviglioso paese affacciato sul mare azzurro del Salento, il Venerdì Santo si svolge la processione della Madonna Addolorata, con i membri della confraternita che vestiti di nero, con il cappuccio ed un cero fra le mani, portano in spalla la statua di Maria
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